Il Ponte Vecchio

Il Ponte Vecchio è un ponte medievale ad arco in pietra sul fiume Arno. Questo ponte è famoso per i negozi, presenti sul ponte sin dal Medioevo.

In origine le botteghe erano occupate da macellerie ma ora sono per lo più occupate da gioiellieri e mercanti d'arte. Gli altri ponti vicini al Ponte Vecchio sono il Ponte alle Grazie e il Ponte Santa Trinita.

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La storia del Ponte Vecchio

La prima apparizione nei documenti risale al 996 dC, anche se si ritiene che prima di esso vi fosse un altro ponte costruito in epoca romana. Il ponte attraversa il fiume Arno nel punto più stretto, nella stessa zona dove passava la Via Cassia romana. In origine i pilastri romani erano in pietra e le sovrastrutture in legno.

Nel 1117 il Ponte Vecchio fu distrutto da un'alluvione e poi ricostruito in pietra, ma nel 1333 i due pilastri centrali furono spazzati via e solo dodici anni dopo, nel 1345, i fiorentini ricostruirono il ponte. Giorgio Vasari, artista e storico fiorentino, attribuisce il progetto del Ponte Vecchio come lo vediamo oggi all'artista Taddeo Gaddi, che fu uno dei più importanti artisti fiorentini e membro della bottega di Giotto.

Secondo gli storici moderni, invece, l'architetto che progettò il Ponte Vecchio fu Neri di Fioravanti, che lavorò e visse a Firenze nel Trecento. Il 4 agosto 1944 il Ponte Vecchio rischiava di essere nuovamente distrutto dalla ritirata dei tedeschi, ma fortunatamente fu risparmiato (a differenza di tutti gli altri ponti di Firenze).

I tedeschi però distrussero gli edifici alle due estremità, ostruendo così l'accesso al ponte. Gli edifici sono stati quindi ricostruiti, utilizzando una combinazione di design originale e moderno.

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La struttura del Ponte Vecchio

Il Ponte Vecchio è un ponte ad arco spigoloso in pietra a timpano, formato da tre spigolosi: quello principale ha un campo di 30 metri (98 piedi) e il suo arco laterale ciascuno di 27 metri (89 piedi). L'altezza degli archi è compresa tra 3,5 e 4,4 metri (da 11½ a 14½ piedi).

Nell'apertura centrale del ponte c'è una loggetta con una lapide di dedica che un tempo si leggeva in italiano: “Nel 1333 il ponte cadde a causa di un temporale, poi dopo 10 anni come volle il Comune, fu ricostruito con questo ornamento”.

Come accadde per la Basilica di Santa Croce, anche il Ponte Vecchio fu gravemente danneggiato dall'alluvione del 1966 dell'Arno.

Il Corridoio Vasariano sul Ponte Vecchio

Nel 1565 Cosimo de' Medici duca di Firenze, per collegare Palazzo Vecchio (municipio di Firenze) con Palazzo Pitti, commissionò a Giorgio Vasari la costruzione di una struttura che correva anche sopra il Ponte Vecchio, detto il Corridoio Vasariano.

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Le botteghe del Ponte Vecchio e le origini del termine bancarotta

Il Ponte Vecchio ha sempre ospitato una grande varietà di negozi e mercanti. Dopo l'autorizzazione del Bargello (una sorta di Autorità di Polizia), esponevano le loro merci sui tavoli davanti ai loro locali.

Le retrobotteghe, visibili da monte, furono aggiunte nel Seicento. La leggenda vuole che la parola e il concetto economico di fallimento abbiano le loro origini sul Ponte Vecchio.

In passato accadeva che se un cambiavalute non era in grado di pagare i suoi debiti, la banca (tavolo) su cui vendeva la sua merce, fosse fisicamente rotto dai soldati. Questa pratica si chiamava fallimento, che letteralmente significa “tavola rotta”, perchè il commerciante senza il suo tavolo non poteva vendere nulla e la sua attività fallìva.

Alcuni anni dopo, nel 1595, per rafforzare il prestigio del ponte, con decreto le autorità proibirono ai macellai (la cui associazione corporativa aveva monopolizzato le botteghe del ponte dal 1442) di lavorarvi e il loro posto fu subito preso da diversi mercanti d'oro.

Le guide dei nostri tour saranno molto felici di mostrarvi il Ponte Vecchio, una delle bellezze di Firenze.

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