La storia della Chiesa di Santa Maria Novella
La Chiesa di Santa Maria
Novella è chiamata con l'aggettivo Novella (che
significa nuova), perché edificata sul sito di
un oratorio del IX secolo, l'oratorio di Santa
Maria delle Vigne.
Nel 1221 il sito fu
assegnato all'ordine religioso dei Domenicani,
che decise di costruire una nuova chiesa e un
chiostro.
Gli architetti che
progettarono la nuova chiesa furono due frati
domenicani: Fra Ristoro da Campi e Fra Sisto
Fiorentino.
Il processo di costruzione
iniziò intorno al 1246 e terminò solo nel 1360
quando la sacrestia e il campanile
romanico-gotico furono terminati sotto la
supervisione del frate Iacopo Talenti.
Nel XIV secolo fu completata
solo la parte inferiore della facciata gotica
toscana, ma la chiesa fu consacrata solo nel
1420.
La facciata della Chiesa di Santa Maria Novella
La facciata della Chiesa di
Santa Maria Novella è divisa in due parti:
quella inferiore ha tre portali attraversati da
archi a tutto sesto, mentre il resto è
attraversata da archi ciechi separati da lesene
con alcuni archi ogivali gotici rigati in verde
e bianco sulla sommità del tombe della nobiltà.
È possibile trovare lo
stesso design nel muro adiacente attorno al
vecchio cimitero. Nella parte inferiore della
facciata sono inoltre presenti quattro colonne
con capitelli corinzi.
La parte superiore della
Chiesa di Santa Maria Novella, con intarsi in
marmo verde di Prato detto anche “serpentino”,
fu progettata dall'architetto fiorentino Leon
Battista Alberti su commissione di un mercante
tessile locale di nome Giovanni di Paolo
Rucellai.
I lavori durarono
quattordici anni, tra il 1456 e il 1470. Leon
Battista Alberti portò nella Chiesa di Santa
Maria Novella gli ideali di “architettura
umanista”, come si può vedere nelle proporzioni
della chiesa e nell'armonia della già esistente
parte medievale della facciata.
Realizzò un ampio fregio
decorato a riquadri, e tutta la parte superiore
con le quattro lesene bianco-verdi insieme alla
finestra rotonda.
Il frontone con lo stemma
solare domenicano e fiancheggiato su entrambi i
lati da enormi volute ad S, fa da coronamento
alla Chiesa di Santa Maria Novella. Sotto il
frontone è presente un fregio con il nome del
patrono: Giovanni Rucellai.
L'interno della Chiesa di
Santa Maria Novella
La Chiesa di Santa Maria Novella ha pianta
basilicale a croce latina. È divisa in tre
navate con vetrate colorate e un breve transetto.
Queste vetrate furono realizzate tra il XIV (l'Incoronazione
di Maria su disegno di Andrea di Bonaiuto da
Firenze) e il XV secolo (la Madonna col Bambino
di Filippino Lippi).
La navata dà un'impressione di austerità grazie
alla sua lunghezza: 100 metri. L'austerità è
causata anche dall'effetto trompe l'oeil per cui
verso l'abside la navata sembra più lunga di
quanto non sia.
Nelle volte del soffitto sono presenti archi a
sesto acuto con i contrafforti diagonali in
bianco e nero. L'interno contiene anche colonne
corinzie ispirate a modelli classici greci e
romani.
Nel 1443 la famiglia Rucellai commissionò il
pulpito progettato dall'architetto Filippo
Brunelleschi ed eseguito dal figlio adottivo
Andrea Cavalcanti. Questo pulpito ha una grande
importanza storicamente parlando: fu da qui che
partì il primo attacco verbale a Galileo Galilei.
Tra i capolavori che si possono trovare nella
Chiesa di Santa Maria Novella, c'è la Santissima
Trinità di Masaccio, un'opera pionieristica del
primo Rinascimento che mostra le sue idee su
proporzioni matematiche e prospettiva.
Il suo significato per l'arte della pittura è lo
stesso che il Donatello del Brunelleschi aveva
per le sculture.
Al centro della piazza, tra i due obelischi si
trova anche il punto di ritrovo dei tour di
Another Florence. Le nostre guide ti parleranno
della Chiesa di Santa Maria Novella all’inizio
dei nostri tour.
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